DAVID MONACCHI | FRAGMENTS OF EXTINCTION | L’ARCA DEI SUONI ORIGINARI

Secondo il Millennium Ecosystem Assessment (firmato da circa 1360 scienziati mondiali e pubblicato dalle Nazioni Unite nel 2005), l’attuale tasso di estinzione globale è compreso tra 100 e 1.000 volte superiore a quello che sarebbe naturalmente. Proiezioni immediate per il futuro indicano che questo tasso potrebbe raggiungere i 12.000 nel corso della nostra vita. Come risultato della pressione umana diretta sugli ecosistemi (principalmente deforestazione e sfruttamento eccessivo) e degli effetti dell’impatto umano sulla biosfera (come specie invasive che innescano e inquinamento) un numero in crescita esponenziale degli 8,7 milioni di specie viventi del pianeta recentemente stimati si stanno estinguendo. Circa tre specie si estinguono ogni ora. Le stime attuali non includono nemmeno il cambiamento climatico. Ciò è tanto più scioccante se si considera che, al momento, sono state descritte solo 1,9 milioni di specie, la maggior parte delle quali poco o per nulla studiate. Di tutte le specie conosciute, un mammifero su quattro, un uccello su otto e il 41% degli anfibi compaiono ora nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate. Siamo di fronte al collasso della vita stessa.

Questo tipo di informazioni mi ha spinto, circa 15 anni fa, a dedicare la mia vita a un progetto interdisciplinare che unisce scienza, tecnologia e arte per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla “catastrofe più silenziosa dei nostri tempi”: quella che è stata definita la Sesta Estinzione di massa. L’ecocidio in corso sta mettendo a tacere per sempre i meravigliosi cori del suono naturale, le “eco-sinfonie” che non abbiamo nemmeno ascoltato o registrato. Così abbiamo iniziato a indagare nelle foreste pluviali equatoriali primarie più antiche e diversificate del mondo, raccogliendo ritratti sonori tridimensionali di interi cicli circadiani. La complessa rete di comunicazione inter e intra-specifica che si trova in queste registrazioni è una prova rilevante del comportamento sistemico del paesaggio sonoro negli habitat primari. È l’eredità sonora di milioni di anni di evoluzione.

 

David Monacchi (Urbino, 1970) ha studiato in Italia, Canada e Stati Uniti, e insegna oggi al Conservatorio Statale di Pesaro e in varie altre istituzioni.  Artista interdisciplinare, ingegnere del suono, inventore e autore, conduce una ricerca di lungo termine sul patrimonio dei suoni delle foreste primarie equatoriali più remote e ancora incontaminate del pianeta. Con il progetto “Fragments of Extinction” Monacchi ha sviluppato un approccio di divulgazione scientifica attraverso l’arte sonora, basato su registrazioni 3D ad altissima definizione da lui operate dal 2002 in Amazzonia, Bacino del Congo e Borneo, per creare consapevolezza sulla crisi globale della biodiversità. È titolare del brevetto internazionale Eco-acoustic Theatre per la fruizione immersiva degli ecosistemi sonori naturali, da cui sono nati diversi spazi per l’ascolto profondo, sia stabili che mobili in Italia e Danimarca. Sonosfera® è l’ultimo anfiteatro tecnologico per esperienze sensoriali e cognitive inaugurato a Pesaro Città UNESCO della Musica, dotato di 45 altoparlanti posizionati sfericamente intorno ai 60 ascoltatori che siedono in una cavea dall’acustica perfetta. Dal 1992 realizza concerti e installazioni sonore e tiene conferenze in ambito di ricerca scientifica, innovazione tecnologica e artistica, in tutto il mondo. Tra le più rilevanti, il suo intervento di apertura della sessione plenaria della Conferenza ONU sulla Biodiversità (COP-14), le collaborazioni con IUCN e ICCROM, e quelle con artisti visivi come Mimmo Paladino, Kristin Jones, William Kentridge. Hanno scritto sul suo lavoro riviste scientifiche come Nature e PNAS. È membro fondatore della International Society of Ecoacoustics e autore del film Dusk Chorus, premiato come “Best European Science Film 2018” e del libro più recente per Mondadori L’ Arca dei Suoni Originari.

 

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