MATTEO LUCCHETTI | METODOLOGIA CONTEMPORANEA PER UN MUSEO ANTROPOLOGICO NAZIONALE

Il Museo delle Civiltà di Roma nell’autunno 2022 ha avviato un processo di progressiva e radicale revisione che sta mettendo in discussione, provando a riscriverle, la sua storia, la sua ideologia istituzionale e le sue metodologie di ricerca e pedagogiche. Il quadriennio 2022-2026 sarà volto a ripensare e riattivare il museo come spazio-tempo discorsivo, critico e autocritico: basandosi su progetti di ricerca di lungo periodo, il programma riguarda principalmente il ripensamento e riallestimento delle collezioni e degli archivi museali e la ridefinizione dei criteri di studio, catalogazione, esposizione e condivisione del sapere che il museo esprime. Il curatore per le arti e culture contemporanee Matteo Lucchetti presenterà alcuni dei progetti avviati, come le “research fellowship” con Maria Thereza Alves, Sammy Baloji, Gala Porras Kim e Bruna Esposito, tra gli altri, gli ingressi metodologici dei due palazzi che compongono il museo, e le revisioni contemporanee nei riallestimenti delle collezioni preistoriche, paleontologiche e lito-mineralogiche. Inoltre, verrà presentato il progetto “Il Museo delle opacità” che riguarda il dialogo tra le collezioni dell’ex Museo coloniale e le pratiche artistiche contemporanee.

Matteo Lucchetti è curatore, storico dell’arte e scrittore. È curatore per le arti e culture contemporanee presso il Museo delle civiltà di Roma. Ha co-ideato il progetto Orchestre delle Trasformazione, agenzia curatoriale che promuove nuovi immaginari artistici per l’agenda 2030, per il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Dal 2011 cura, con Judith Wielander, Visible, progetto di ricerca e sostegno alle pratiche artistiche socialmente impegnate in un contesto globale, di Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, che ha visto la creazione di una collezione immateriale di oltre 200 progetti artistici. È inoltre guest curator per il progetto Pompeii Commitment. Archeological Matters. Ha lavorato come curatore delle mostre e del public program al BAK di Utrecht nel 2017–2018, ed è stato curatore della 16ma Quadriennale di Roma. Tra i progetti curatoriali più recenti: DAAR: Ente di Decolonizzazione – Borgo Rizza, per La Loge di Bruxelles, il Madre di Napoli e la Biennale di Berlino, 2022-2023; Raffaella Crispino: We Want Mirrors.A Journey Into the Matrix of Coloniality, MMSU, Rijeka, 2022; Marzia Migliora. Lo spettro di Malthus, MA*GA, Gallarate; Sammy Baloji. Other Tales, Lunds Konsthall e Kunsthal Aarhus, 2020; Marinella Senatore: Piazza Universale. Social Stages, Queens Museum, New York, 2017; De Rerum Rurale, 16a Quadriennale di Roma, 2016; Don’t Embarrass the Bureau, ParaSite, Hong Kong, 2013; Lunds Konsthall, 2014; Enacting Populism, Kadist Art Foundation, Parigi, 2012.

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