Chi definisce centro e margini? Secondo chi certe popolazioni vanno considerate come emarginate – anzi, chi le ha emarginate, e perché – e chi decide che certi posti sono “remoti” oppure “inaccessibili”? Tali descrizioni svolgono un ruolo centrale e pericoloso nella politica sociale delle società neoliberiste le quali sfruttano il modello dello Stato nazionale per giustificare atti di esclusione e strutture territoriali di ineguaglianza. Come dovrebbe una società, seppure già sensibilizzata, rispondere alla sfida del nostro tempo concepita così? Si tratta di resistenza, di pedagogia o di qualche altro strumento di cambiamento? È veramente possibile cambiare o è già troppo tardi? La cosiddetta “antropologia coinvolta” propone una risposta piuttosto ottimista a patto che essa stessa non rimanga emarginata e rinchiusa nelle strutture universitarie.
Michael Herzfeld (Londra, 1947) è professore emerito delle scienze sociali nel dipartimento di Antropologia alla Harvard University, professore emerito di Studi Critici del Patrimonio all’Università di Leiden e membro del Collegio Dottorato di ricerca in Beni Culturali, Formazione e Territorio, Università di Roma “Tor Vergata”. Autore di numerosi libri (tra cui alcuni disponibili in italiano), ha svolto ricerche in Grecia, Italia e Thailandia. Nel 2021 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria della Grecia.