PER UN MUSÉE DE LA POUBELLE A KINSHASA

Con Simona Amelotti, Jean Bofane, Filip De Boeck, Giorgio de Finis, Eddy Ekete Mombesa 


Giorgio de Finis, creatore di dispositivi museali relazionali viene invitato nel 2022 dagli organizzatori del KinAct a Kinshasa. La sua proposta per il Festival, e le istituzioni congolesi che incontra nel ciclo di visite e conferenze cui partecipa, è quella di creare, a partire dalle opere e dalle azioni realizzate dal collettivo di artisti che ruota intorno a Eddy Ekete Mombesa, un Musée de la Poubelle. Un museo-provocazione, che metta al centro il tema ambientale e quello delle disuguaglianze (a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, nel continente africano, nel mondo intero), ma anche che si dia il compito di evidenziare e celebrare la straordinaria capacità trasformativa dell’arte, esemplificata all’ennesima potenza dalle opere che gli artisti del KinAct realizzano con i più umili materiali trovati in discarica. Gli artisti performer dei “Rencontres de la Performance” di Kinshasa frantumano la barriera invisibile tra la ricerca artistica e l’espressione spirituale con uno scopo: eliminare il più possibile detriti potenzialmente tossici e inquinanti, dalla vita, dalla terra dei loro avi, educando emozionalmente la popolazione a riutilizzare, riciclare, reinventare, auto-determinandosi per non subire passivamente quello che sta succedendo nel loro quotidiano. Il Congo possiede il secondo polmone del nostro pianeta dopo l’Amazonia.

 

 

Simona Amelotti è curatrice d’arte contemporanea e professionista della comunicazione. Cresciuta come creativa nel mondo della comunicazione tra arte, musica, costume e moda, dal 1990 al 1998 ha lavorato alla campagna Plastic-Replastic in Italia, un’azione realizzata da Federchimica con Domus Academy e la nascente MTv, per sostenere il riciclo della plastica in Italia collaborando con un team di agenzie di comunicazione internazionali come TBWA, Y&R, Burson & Marsteller e Globe. Dal 2010 ritorna alle attività artistiche non commerciali organizzando eventi e esposizioni, in qualità di curatrice. I suoi progetti tendono alla sensibilizzazione del pubblico alle problematiche contemporanee, dal climat change alla discriminazione, mettendo a frutto gli anni spesi in comunicazione a favore dell’arte e degli artisti. Torinese di origine, milanese d’adozione, oggi vive a Parigi. Dal 2018 sviluppa diversi progetti tra Italia e Francia con Eddy Ekete Mombesa e dal 2021 entra a far parte di KinAct per l’internazionale per consentire scambi artistici tra Europa e Africa. Insegna alla Sorbonne Nouvelle Paris 3.

 

In Koli Jean Bofane, scrittore. Come molti scrittori congolesi, In Koli Jean Bofane ha scelto l’esilio per esercitare la sua professione e nel 1993 ha deciso di trasferirsi in Belgio. Nel 1996 pubblica Perché il leone non è più il re degli animali per Gallimard Jeunesse, tradotto in più lingue e che gli vale il premio della critica della comunità francese del Belgio. Nel 2000 ha pubblicato Bibi et les Canards e nel 2008 Mathématiques congolaises edito da Actes Sud. Quest’ultimo lavoro gli è valso il Premio letterario della SCAM nel 2009 e il Gran premio letterario dell’Africa nera nello stesso anno. I suoi romanzi trattano della globalizzazione, dell’esistenza dell’individuo, della memoria e della violenza sociale e politica nelle società postcoloniali d’Africa – in particolare dell’Africa centrale.

 

Filip De Boeck, professore presso il Dipartimento di Antropologia Sociale e Culturale della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Leuven. Dal 1987 ha condotto un’ampia ricerca sul campo nelle comunità rurali e urbane della Repubblica Democratica del Congo. Gli attuali interessi teorici di De Boeck includono i giovani e la politica culturale, le infrastrutture urbane e la trasformazione dello spazio privato e pubblico nel contesto urbano in Africa. Ha dedicato diverse pubblicazioni su questi argomenti.

 

Giorgio de Finis, antropologo, artista e curatore indipendente. Ha fondato il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia e diretto il Museo di arte contemporanea di Roma con il progetto sperimentale MACRO Asilo. Attualmente dirigi il Museo delle periferie.

 

Eddy Ekete Mombesa, artista pluridisciplinare e fondatore del KinAct “les rencontres internationales de la performance”. Artista plastico formatosi all’Accademia di Belle Arti di Kinshasa e successivamente in Francia, a Strasburgo, vive e lavora tra Parigi, Kinshasa e il resto del mondo. Pittore, scultore e performer, è il creatore de l’Hommes canettes. La sua pratica artistica ruota intorno alle problematiche ecologiche del suo Paese d’origine e la responsabilità dell’artista nella società.

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