La Scala Naturae, la Scala della Natura, raffigurata nell’incisione di Charles Bonnet del 1781, è la sintesi visiva di un concetto chiave del pensiero antropocentrico. L’immagine rappresenta una scala che ha sul gradino più alto un essere umano, al secondo posto degli animali, a seguire dei vegetali e sul gradino più basso dei minerali, rocce, materia inorganica. Una scala d’importanza, una gerarchia, su cui si fonda il pensiero occidentale: quello colonialista prima e capitalista poi. Anche la cosiddetta visione “estrattivista” nei confronti degli ecosistemi e delle risorse naturali proviene da questo modo di pensare. Tra le conseguenze di questo approccio: la distruzione di paesaggi ed ecosistemi fragili, l’estinzione di molte specie animali e vegetali ed il rischio di estinzione della stessa specie umana. Per ristabilire un equilibrio ecocentrico e mutare quello che ha portato gli umani al disastro ambientale e sociale è necessario capovolgere la Scala Naturae. La rappresentazione del non-umano, la celebrazione delle geologie e dei corpi idrici, è un modo per favorire un pensiero ecocentrico e circolare in contrapposizione con la gerarchia della Scala Naturae. La natura non ha scale ma è circolare ed interconnessa. Circulus Naturae, il Cerchio della Natura, è un’immagine che rappresenta le relazioni mutualistiche tra umano e non-umano.
Andrea Conte (studio Andreco), Roma 1978. Artista visivo che unisce una formazione scientifica ( laurea e dottorato in Ingegneria Ambientale, collaborazioni post dottorato con Università di Bologna e Columbia University di New York, sulle infrastrutture verdi, le Nature Based Solutions, per la gestione sostenibile delle risorse in diverse condizioni climatiche) con un percorso artistico che investiga i rapporti tra spazio urbano e paesaggio, tra umano e non umano, realizzando progetti che vanno a comporre un’unica ricerca multidisciplinare. Tra questi “Climate Art Project” (www.climateartproject.com ) progetto tra arte e scienza itinerante sulla giustizia Climatica e Sociale; “Flumen”, progetto sulla capacità dei corpi idrici di autorigenerarsi e sul loro valore ambientale e culturale. Andrea Conte utilizza un linguaggio di sintesi, simbolico e concettuale, servendosi di diverse tecniche di rappresentazione: installazioni, performance, scultura, video, pittura, pittura murale e progetti d’arte pubblica. Partecipa a mostre e festival a livello internazionale. Selezionato per il Gran Tour d’Italie del MIC 2019, vincitore del Premio Speciale del “Talent Prize 2017” al Museo Macro di Roma e, nel 2016, Vincitore di Jazzi, il concorso di idee per la rigenerazione rurale, finalista al premio AICA 2019 l’Oscar alla comunicazione ambientale relativa ai Cambiamenti Climatici.