Da alcuni anni nuovi corpi e nuove pratiche abitano lo spazio pubblico ma anche lo spazio istituzionale e protetto dei musei, corpi che dallo spazio periferico provano a prendere un tempo di visibilità. Dai monumenti divelti in molte piazze alle opere macchiate di colore in musei di numerose città, in una geografia ampia negli ultimi decenni capita d’inciampare in azioni che prendono spazio e voce su temi rimossi della politica e della cultura. Sono corpi che s’innalzano sui basamenti, corpi distesi o inginocchiati a fianco delle opere, corpi comunque estranei e non previsti nello spazio istituzionale ma che attivano un processo fuori dalla continuità, un atto che Deleuze e Guattari descriverebbero come “una biforcazione, una deviazione rispetto alle leggi, una condizione instabile che apre un nuovo campo di possibilità”.
Lisa Parola, storica dell’arte e curatrice, ha curato progetti di arte pubblica, mostre, campagne fotografiche, workshop e conferenze promuovendo la relazione tra arte, territorio e cittadinanza. È socia fon- datrice di a.titolo: un’organizzazione non profit attiva dal 1997 con lo scopo di indagare e sperimentare le potenzialità dell’arte contemporanea nell’ambito della sfera pubblica e sociale. È stata tra i consulenti culturali per la candidatura di Matera Capitale della Cultura 2019. Negli anni ha inoltre collaborato con istituzioni quali la Fondazione Sardi per l’Arte, la Fondazione Merz e l’Università di Torino. Nel 2022 ha pubblicato Giù i monumenti? (Einaudi).